Il Progetto di ACAiM
Il nostro progetto si fonda su una consapevolezza:
“il sistema dei partiti è imploso e la democrazia rappresentativa ha fallito, trasformandosi in una delega in bianco che esclude i cittadini dalle decisioni fondamentali”.
Come intendiamo cambiare le cose? Con un modello nuovo: una democrazia partecipativa fondata su strumenti concreti di potere popolare.
In particolare:
Referendum propositivi vincolanti senza quorum
– Ogni cittadino deve poter proporre e approvare leggi, abrogare quelle ingiuste e decidere su scelte fondamentali, senza passare per l’intermediazione di partiti.
– Il referendum non deve essere solo consultivo: deve avere forza di legge.
Assemblee popolari tematiche e territoriali permanenti
– Strutture orizzontali e aperte, dove i cittadini si incontrano per discutere, deliberare e controllare l’attuazione delle decisioni.
– Queste assemblee non sono comitati simbolici, ma spazi reali di governo e proposta.
Bilancio partecipativo a tutti i livelli
– Una quota significativa delle risorse pubbliche deve essere gestita con il voto diretto e deliberativo dei cittadini.
– Non si tratta solo di “consultarli”, ma di affidare loro il potere di decidere come e dove investire.
Rotazione, trasparenza e revocabilità dei delegati
– Chi assume incarichi tecnici o esecutivi deve essere scelto per competenza, nominato dal basso, sottoposto a controllo e revocabile in ogni momento.
– Basta con professionisti della politica scollegati dalla realtà.
Reti civiche autonome e interconnesse tra città e territori
– Nessun vertice centrale, ma una rete di comunità attive che collaborano, si coordinano e si rinnovano.
– Il potere non deve concentrarsi, ma circolare.
Il nostro obiettivo non è sostituirci ai partiti, ma superarli.
Costruiamo un’alternativa concreta, dove il cittadino smette di delegare e ricomincia a decidere. Dove la democrazia è pratica quotidiana, non rituale elettorale.
Fonti:
Democrazia Partecipativa: Critiche alla Rappresentanza e Proposte
Questo dossier raccoglie fonti accademiche, saggi e casi concreti che legittimano la critica alla democrazia rappresentativa e illustrano modelli di partecipazione diretta, inclusi referendum vincolanti, bilancio partecipativo, assemblee popolari e pratiche di democrazia deliberativa. ---
1. Nadia Urbinati - *Democrazia in diretta* (Laterza, 2013) Analizza le sfide della democrazia contemporanea, mostrando i limiti della rappresentanza e la necessita di forme partecipative.
2. Marco Revelli - *La politica senza politica* (Einaudi, 2019) Descrive la crisi irreversibile della rappresentanza e l'implosione dei partiti come soggetti intermedi.
3. Colin Crouch - *Post-democrazia* (Laterza, 2003) Spiega come le democrazie formali siano state svuotate, lasciando il potere reale alle elite.
4. Pierre Rosanvallon - *La controdemocrazia* (Cortina, 2007) Propone una democrazia di sorveglianza e partecipazione attiva come forma correttiva.
5. Giovanni Allegretti - *Bilanci Partecipativi* (EMI, 2003) Illustra esperienze concrete di bilancio partecipato, dove i cittadini decidono come usare i fondi pubblici.
6. Carlo Galli - *Forme della democrazia* (Il Mulino, 2020) Approfondisce i modelli democratici alternativi, compresa la partecipazione diretta e deliberativa.
7. David van Reybrouck - *Contro le elezioni* (Feltrinelli, 2017) Critica il voto come unico strumento di democrazia, proponendo il sorteggio e assemblee popolari.
8. Democracy International - www.democracy-international.org Promuove strumenti di democrazia diretta come referendum vincolanti e assemblee deliberative in tutto il mondo.
9. Statuti Comunali Italiani Esempi di partecipazione diretta si trovano in statuti comunali come Bologna (art. 7) e Grottammare (bilancio partecipato).
10. Labsus e Avviso Pubblico Reti italiane che promuovono la gestione condivisa dei beni comuni e pratiche di cittadinanza attiva. ---
Queste fonti dimostrano che un'alternativa alla rappresentanza esiste, e' praticabile e in molti casi gia' sperimentata