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Il Reddito Universale si auspica Incondizionato.

2024-09-28 13:48

Vincenzo Fiore

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Il Reddito Universale si auspica Incondizionato.

Il Reddito Universale si auspica essere “Incondizionato”? Perché essendo un diritto umano e giuridico, il reddito di base incondizionato non è vincola

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Premessa: Il reddito di base incondizionato è definito dai seguenti quattro criteri: Universale, Individuale, Incondizionato e Sufficiente:  INCONDIZIONATO - il reddito è versato a tutti, senza una valutazione delle risorse individuali. Non è soggetto a limiti di reddito, risparmio o patrimonio.

 

Il Reddito Universale si auspica essere “Incondizionato”? Perché essendo un diritto umano e giuridico, il reddito di base incondizionato non è vincolato da nessuna condizione preliminare, come l'obbligo di svolgere un lavoro retribuito, dimostrare la volontà di lavorare, contribuire a lavori socialmente utili, o conformarsi a ruoli di genere predefiniti. Unica deroga concedibile, potrebbe essere quella di escludere i redditi alti ma è una soluzione fintamente “giusta” perché questi, è vero che riceveranno un reddito non necessario, in cambio restituiranno grosse cifre per finanzialo. (Riceveranno 2.000 e ne restituiranno 20.000). Non si può rinunciare ad un “diritto umano e giuridico” senza un vero ritorno economico.

 

Oggi solo il 5% delle famiglie più ricche possiede più della metà della ricchezza totale, che si è accumulata grazie ai sproporzionati guadagni costruite con l'introduzione nel mercato di merci prodotte da una manodopera sottopagata; questo plusvalore si è accumulato nel capitale, senza una corrispettiva redistribuzione in termini di aumenti occupazionali o salariali. Tutto questo è stato aiutato da leggi vigliacche che favorivano i padroni. 18,7 milioni di dipendenti privati hanno una retribuzione media lorda di € 27.000, con rischio di indigenza o esclusione sociale per 1 su 4. 6,7 milioni sono alla ricerca di un lavoro sufficientemente remunerato al fine di migliorare la vita della propria famiglia, ma tale pretesa viene respinta perché chiede di essere pagato in modo adeguato. Quasi 3 milioni mostrano un disagio lavorativo, aziende tossiche, niente meritocrazia, arroganze gerarchiche o padronali sono causa di stress e malattie nervose. 3 milioni di occupati irregolari, 2 milioni di disoccupati che diventeranno 4 milioni tra pochi anni a causa delle sostituzioni robotiche; si contano circa 8 milioni di inattivi, con molti che smettono di cercare lavoro. La povertà assoluta colpisce 5,6 milioni di individui, quella relativa 8,6 milioni, con 6 casi su 10 ereditati e occorrono 5 generazioni per uscirne (Fonti: Istat, Caritas, Censis, Bankitalia, McKinsey). Sono riusciti a fermare l'ascensore sociale che per decenni ha permesso alle nuove generazioni di emanciparsi, studiare e migliorare il tenore di vita che avevano i loro padri. Leggi criminose hanno decimato i presidi che i lavoratori si erano costruiti in difesa dei loro redditi e del loro lavoro. Perdendo questa battaglia, traditi da chi doveva difenderli, ci si è consegnati alla speculazione capitalistica senza più difese. La popolazione che ancora lavora è livellata verso il basso, con crescenti difficoltà che impediscono lo sviluppo della persona, sono gli enormi ostacoli, causati dai nostri legislatori, da rimuovere come cita l'art. 3 della nostra costituzione e al fine della ricerca di una degna e autonoma esistenza. La soluzione si trova nel concedere un reddito erogato dallo stato, individuale e incondizionato, per tutti. Soluzione per la tutela costituzionale ad avere assicurati mezzi adeguati per le esigenze della vita come recita l'art. 38 della nostra Costituzione. Così come avvenne, per via legislativa, nel 1978 con l’istituzione della sanità universale, che garantiva incondizionatamente cure gratuite a tutti e non solo agli indigenti, quale fondamentale diritto alla dignità di ogni individuo, come recita l'art. 32 della carta costituzionale. I sociologi Walter Korpi e Joakim Palme ci spiegano che i sistemi universali di welfare sono maggiormente efficaci e superiori nei risultati rispetto a quelli selettivi.