
I "300 di Nova", l'iniziativa di Giuseppe Conte per il rilancio del M5S, e i tavoli della Leopolda di Matteo Renzi condividono l'idea di coinvolgere attivisti e simpatizzanti in una discussione politica apparentemente libera e partecipata, ma hanno differenze sostanziali in metodo, scopo e struttura.
1. Metodo di partecipazione
Leopolda (Renzi): tavoli tematici aperti a chiunque volesse partecipare, con un focus sulle idee e le proposte, che poi venivano filtrate dal gruppo dirigente. L'evento aveva un taglio spettacolare e mediatico.
300 di Nova (Conte): selezione ristretta di 300 attivisti scelti dal M5S per elaborare una visione politica condivisa. L'evento aveva un'impostazione più chiusa e riservata, con l'obiettivo di formare una sorta di "think tank interno" del Movimento.
2. Scopo
Leopolda: serviva a costruire il brand politico di Renzi e lanciare le sue proposte di governo, favorendo un'immagine di apertura alla società civile e ai professionisti.
300 di Nova: punta a rafforzare la base militante del M5S, recuperando la partecipazione dal basso dopo anni di crisi e scissioni, senza però allargarsi troppo all’esterno.
3. Struttura e organizzazione
La Leopolda era un evento annuale, aperto ai media e al pubblico, con un format molto libero.
I 300 di Nova sono un gruppo chiuso e selezionato, con un percorso strutturato in più incontri.
In sintesi
La Leopolda era una kermesse politica aperta con una forte impronta comunicativa e mediatica, mentre i 300 di Nova sono un tentativo più riservato e strutturato di elaborazione politica interna.
I tavoli della Leopolda di Renzi e i 300 di Conte sono definibili come atti di democrazia diretta?
No, i "Tavoli della Leopolda" di Matteo Renzi e i "300 di Giuseppe Conte" non sono esempi di democrazia diretta, ma piuttosto strumenti di partecipazione politica controllata dall’alto.
Sono iniziative che coinvolgono cittadini, nel primo riferimento, e attivisti “sorteggiati” , nella discussione di temi politici, ma senza un reale potere decisionale diretto.
Perché non sono democrazia diretta?
Non sono vincolanti: le proposte emerse non obbligano chi governa ad attuarle.
Il potere decisionale resta nelle mani dei leader: Renzi e Conte mantengono il controllo sulle decisioni finali.
Non si tratta di strumenti deliberativi aperti a tutti, ma di eventi organizzati da partiti o leader con partecipazione selezionata.
In sintesi quali strumenti e come si può veramente rendere partecipe il cittadino?
Come si può rendere il cittadino veramente partecipe?
Per una vera democrazia diretta, servono strumenti che diano potere effettivo ai cittadini nelle decisioni. Alcuni esempi:
1. Referendum propositivo e vincolante
I cittadini propongono leggi e votano per la loro approvazione senza bisogno del Parlamento.
2. Bilancio partecipativo
Le comunità decidono direttamente come usare una parte del bilancio pubblico.
3. Assemblee cittadine deliberative
Gruppi di cittadini estratti a sorte discutono e decidono su temi di interesse pubblico, con effetti vincolanti per le istituzioni.
4. Petizioni con obbligo di discussione
Se un numero significativo di cittadini firma una proposta, le istituzioni sono obbligate a discuterla e votarla.
5. Piattaforme digitali per la democrazia diretta
Strumenti online per proporre, discutere e votare leggi o proposte politiche.
6. Revoca degli eletti (Recall election)
I cittadini possono rimuovere rappresentanti che non rispettano il mandato.
Questi strumenti garantiscono una partecipazione reale e non solo una presenza simbolica.
ACAiM, con il Referendum propositivo vincolante, si avvicina proprio a questa logica, mettendo il potere nelle mani dei cittadini e non delle élite politiche.
Fonti:
Le informazioni contenute nel testo derivano da concetti generali sulla democrazia diretta e sui meccanismi di partecipazione politica. Ecco alcune fonti autorevoli che trattano questi temi:
Democrazia diretta e strumenti partecipativi
David Altman, Direct Democracy Worldwide (Cambridge University Press, 2011)
OECD, Catching the Deliberative Wave: Innovative Citizen Participation and New Democratic Institutions (2020)
International IDEA, Direct Democracy Database (idea.int)
Referendum propositivo e vincolante
Articoli accademici sulla democrazia diretta in Svizzera e in alcuni stati americani, come:
Bruno S. Frey, Direct Democracy: Designing a Real Democracy (Springer, 2019)
Forum Svizzero sulla Democrazia Diretta (swissinfo.ch)
Bilancio partecipativo
Esperienze a Porto Alegre (Brasile) e in città europee:
Yves Sintomer et al., Participatory Budgeting in Europe (Routledge, 2016)
Assemblee cittadine e deliberazione pubblica
OECD, Innovative Citizen Participation and New Democratic Institutions
James Fishkin, Democracy When the People Are Thinking: Revitalizing Our Politics Through Public Deliberation (Oxford University Press, 2018)
Petizioni con obbligo di discussione e Recall Election
Studi sui sistemi adottati in Regno Unito, Germania e Stati Uniti
Matthias Scantamburlo et al., Petitioning and Participatory Democracy (European Journal of Political Research, 2021)
Piattaforme digitali per la democrazia diretta
Progetti come Decidim (Barcellona) e vTaiwan:
Francesca Bria, The Digital Republic: On the Politics of the Future