Dove eravamo quando, nel 1994, abbiamo assistito a un colpo di stato bianco, attuato dalla criminalità nostrana, da “pezzi” di istituzioni traditori e infedeli, e da alcuni avventurieri poco intelligenti ma senza scrupoli?
Dove eravamo quando gli abbiamo permesso di inebetire i nostri figli attraverso programmi televisivi confezionati per idioti?
Dove eravamo quando abbiamo ceduto il paese ai "barbari"?
Dove siamo noi mentre un enorme elefante, non visto da nessuno, “vivacchia” nei corridoi e nelle aule di Montecitorio?
Dove siamo noi, cittadini antifascisti, mentre i fascisti riemersi dal buio della storia “mascariano” la nostra Costituzione e spadroneggiano sulle regole della nostra vita?
Ci lamentiamo e siamo in attesa di qualcuno che ci risolva la questione, ma nessuno verrà: ci dobbiamo pensare noi, con la matita o con altro.
I partigiani, che ci hanno consegnato il paese più bello del mondo, libero e derattizzato, certamente provano vergogna nel trovarci inebetiti, privi di energia, arresi alla prepotenza, all'ignoranza, alla barbarie.
Ci sono ancora piccoli gruppi di cittadini "combattenti" che non si arrendono, ma la “massa” è seduta in attesa, si è arresa; anche se sollecitata, non reagisce. Le rimane solo il "lamento".
Per non equivocare, quando scrivo “combattenti” non mi riferisco certamente ai "rivoluzionari" con tastiera annessa, fastidiosi e inutili come “erbacce” che rendono sporco e degradato il luogo dove attecchiscono; mi rivolgo a quei cittadini che hanno iniziano, con fatica e da soli , a riprendersi il territorio che gli appartiene, inventando modi e sistemi nuovi, soli senza il supporto di nessuno, quindi liberi. Buona discussione inutile.
