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La Giunta bracconiera

2024-09-03 12:08

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La Giunta bracconiera

Questa è una notizia incredibile. La giunta regionale abruzzese, quella del colto presidente che è convinto che l'Abruzzo sia bagnato da diversi mari,

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Questa è una notizia incredibile. La giunta regionale abruzzese, quella del colto presidente che è convinto che l'Abruzzo sia bagnato da diversi mari, ha recentemente approvato una delibera che autorizza l’abbattimento di 469 esemplari, compresi i cuccioli, suscitando sconcerto tra le persone che vivono in quei luoghi. La decisione ha generato indignazione tra le associazioni ambientaliste e i cittadini, portando il dibattito all'attenzione di tutti.

Non ci sono medici esperti in quei posti; infatti, il provvedimento della Giunta Marsilio include un tariffario dettagliato per chi si occuperà di abbattere gli animali. Da rabbrividire. "Il costo per l’uccisione di un cucciolo sotto i 12 mesi è fissato a 50 euro, mentre per le femmine giovani e adulte la cifra sale a 100 euro. Gli esemplari maschi giovani richiedono un pagamento di 150 euro, che arriva fino a 250 euro per i maschi adulti. Le tariffe aumentano ulteriormente per i cacciatori non residenti in Abruzzo, con un massimo di 600 euro per l’abbattimento di un maschio adulto. Il ricavato di queste operazioni sarà destinato agli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) competenti." Terribile.

Il WWF Abruzzo esprime una ferma condanna verso la delibera, definendola "inaccettabile", mentre la "strage" è in corso. Si denuncia il fatto che la fauna non può diventare "fonte di arricchimento" per gli stessi organismi che organizzano gli abbattimenti. "Secondo l’associazione, i numeri non giustificherebbero una tale 'strage'. Per far sentire la propria voce, il WWF ha lanciato una petizione che ha già raccolto oltre 60.000 firme." Vediamo quanti cervi rimarranno in vita prima della fine della strage.

La fauna è un bene comune e nessuna giunta, per quanto barbara possa essere, può appropriarsi di questo bene e mercificarlo a proprio piacimento. Sono fuori da ogni contesto civile, sono fuori di testa. "L’ISPRA, l’ente nazionale responsabile per i pareri sugli interventi sulla fauna, ha stabilito che per autorizzare la caccia di selezione, il valore soglia è di due capi per chilometro quadrato. In Abruzzo, le aree interessate superano di poco questo limite, con una densità di 2,58 e 2,39 capi per chilometro quadrato. Tuttavia, secondo il WWF, questi dati non sarebbero sufficienti a giustificare un intervento così drastico."

UN CASO DI BRACCONAGGIO La situazione della fauna in Abruzzo non è critica solo oggi; la questione è culturale. Il bracconaggio è una pratica comune in quelle zone, al punto che gli amministratori sono diventati bracconieri. Un cervo adulto, investito e ucciso da una vettura, è stato privato delle corna poche ore dopo l’incidente. Non è specificato se fosse ancora in vita o già morto, ma questo poco conta per valutare la sensibilità di alcuni abruzzesi. "I responsabili non sono ancora stati identificati, ma l’episodio ha ulteriormente acceso il dibattito sulla tutela della fauna selvatica nella regione." L’abbattimento dei cervi e i recenti episodi di bracconaggio stanno generando un crescente malcontento in Abruzzo, portando l’opinione pubblica a chiedere maggiori tutele per la fauna locale e una gestione più etica e sostenibile delle risorse naturali.

Infine ci chiediamo, certi della tipologia umana più vigliacca che stiamo trattando, "se i cervi fossero armati, cioè capaci di difendersi con le stesse armi dei bracconieri, questi ci entrerebbero nel bosco?