PRIMO MAGGIO 2025 – FESTA DI UN LAVORO CHE NON ESISTE PIÙ?
1. Riflessione su una giornata che chiede di essere ripensata
Il Primo Maggio nasce come festa dei lavoratori, ma oggi più che mai rischia di diventare la celebrazione simbolica di un mondo del lavoro che non esiste più. Una giornata che suona come un rito svuotato, mentre le piazze si riempiono di parole stanche, e la realtà ci parla con voce molto diversa.
Il lavoro stabile, dignitoso, con un salario sufficiente per vivere, è diventato un privilegio per pochi. I dati ISTAT mostrano come aumenti la percentuale di occupati che, pur lavorando, restano poveri¹. Le nuove generazioni vivono nella precarietà: part-time involontario, contratti brevi, finte partite IVA, lavoro tramite piattaforme digitali.
1.1 Il lavoro non basta più
Le trasformazioni tecnologiche, l’automazione e l’iper-competizione globale stanno riducendo strutturalmente la quantità di lavoro necessario². Eppure la ricchezza prodotta cresce, ma si concentra sempre più nelle mani di pochi: secondo Oxfam, l’1% più ricco del pianeta possiede più della metà della ricchezza globale³.
Allora ci chiediamo: può una società che esclude milioni di persone dal lavoro, o li costringe a lavori poveri, continuare a basarsi sul lavoro come unico fondamento della cittadinanza?
1.2 Un reddito per vivere, non per sopravvivere
Parlare di reddito di base universale, sufficiente a vivere dignitosamente, non è utopia, è necessità. Non come assistenza, ma come diritto di cittadinanza, riconosciuto a tutte e tutti indipendentemente dalla condizione lavorativa⁴. Non siamo i soli a pensarlo: economisti, movimenti civici, associazioni culturali, e persino alcuni governi ne stanno esplorando la fattibilità⁵.
Un reddito garantito permetterebbe alle persone di non accettare qualsiasi condizione pur di sopravvivere, e al tempo stesso offrirebbe più libertà nelle scelte educative, lavorative, sociali e familiari.
1.3 Riprendiamoci il Primo Maggio
Questa festa deve tornare ad essere giornata di lotta, proposta e visione. E la visione è chiara: una società in cui la dignità non dipenda più solo dal lavoro, ma da una piena cittadinanza economica e sociale. Dove la partecipazione civica sia libera dalla paura di non farcela.
Per questo lanciamo un dibattito pubblico aperto:
Vogliamo ancora festeggiare una festa legata a un modello di lavoro scomparso, o vogliamo dare un nuovo significato al Primo Maggio, mettendo al centro il diritto universale a un reddito sufficiente per vivere?
È tempo di scegliere. È tempo di accendere una luce.
Associazione Culturale Cittadini Attivi in Movimento (ACAiM)
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📚 Note e fonti
ISTAT, Rapporto annuale sul mercato del lavoro 2024, www.istat.it
INAPP, Il futuro del lavoro tra transizione digitale e nuove disuguaglianze, 2023, www.inapp.gov.it
Oxfam Italia, Disuguaglianza: il virus dell’ingiustizia sociale, Rapporto 2024, www.oxfamitalia.org
Philippe Van Parijs, Yannick Vanderborght, Il reddito di base, Il Mulino, 2019
Basic Income Earth Network, www.basicincome.org; esperimenti in Finlandia, Spagna, Canada
Costituzione Italiana: artt. 3, 4, 36, 38 (uguaglianza, diritto al lavoro, retribuzione dignitosa, tutela in stato di bisogno)