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RELAZIONE GIUSTIFICATIVA PER LA PETIZIONE ABROGATIVA DELLA LEGGE 81/93

2025-03-22 15:51

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RELAZIONE GIUSTIFICATIVA PER LA PETIZIONE ABROGATIVA DELLA LEGGE 81/93

RELAZIONE GIUSTIFICATIVA PER LA PETIZIONE ABROGATIVA DELLA LEGGE 81/93PremessaLa Legge 81 del 25 marzo 1993 ha introdotto l’elezione diretta del sinda

RELAZIONE GIUSTIFICATIVA PER LA PETIZIONE ABROGATIVA DELLA LEGGE 81/93

Premessa

La Legge 81 del 25 marzo 1993 ha introdotto l’elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia, modificando radicalmente l’assetto amministrativo italiano. Questo cambiamento, se da un lato ha garantito maggiore stabilità alle amministrazioni locali, dall’altro ha comportato un forte accentramento del potere nelle mani del sindaco e una riduzione del ruolo del consiglio comunale.

A distanza di oltre trent’anni, gli effetti di questa riforma sono evidenti: la politica locale è diventata più personalistica, i sindaci hanno acquisito poteri quasi incontrollati e il pluralismo democratico si è ridotto. È quindi necessario un ripensamento del modello amministrativo, restituendo ai consigli comunali il loro ruolo centrale e riequilibrando il rapporto tra esecutivo e legislativo locale.

Motivazioni per l’abrogazione della Legge 81/93

1. Un accentramento eccessivo del potere nelle mani del sindaco

Prima della riforma, il sindaco era espressione del consiglio comunale, che aveva anche il potere di revocarlo. Oggi il sindaco è eletto direttamente dai cittadini e gode di un’autonomia decisionale molto ampia. Questo ha comportato:

Una riduzione del controllo democratico, dato che il consiglio comunale ha perso la capacità di riequilibrare le scelte del sindaco.

La concentrazione di potere nelle mani di una sola persona, rendendo le amministrazioni locali meno aperte al confronto democratico.

Un indebolimento della funzione di indirizzo politico del consiglio comunale.

(Fonte: Ministero dell’Interno, https://www.interno.gov.it)

2. Un premio di maggioranza che altera la rappresentanza democratica

La legge garantisce un premio di maggioranza alla coalizione del sindaco vincente, riducendo la proporzionalità nella rappresentanza consiliare. Questo meccanismo ha:

Diminuito il ruolo delle minoranze consiliari, spesso costrette all’irrilevanza.

Rafforzato dinamiche di governo che tendono ad escludere il confronto e il dibattito democratico.

Ridotto la possibilità per i cittadini di essere rappresentati in modo equo e bilanciato.

(Fonte: ANCI, https://www.anci.it)

3. La politicizzazione eccessiva delle amministrazioni locali

Con la Legge 81/93, le elezioni amministrative sono diventate una battaglia politica nazionale, con partiti e coalizioni che impongono candidature dall’alto. Questo ha comportato:

Una riduzione della partecipazione civica indipendente, in favore di logiche di partito.

La personalizzazione eccessiva della politica locale, con sindaci che spesso governano in modo autoritario.

La perdita di una dimensione comunitaria nella gestione della cosa pubblica.

(Fonte: Openpolis, https://www.openpolis.it)

4. Una minore democrazia partecipativa

Se da un lato la legge ha garantito maggiore stabilità, dall’altro ha limitato la partecipazione democratica. Le amministrazioni locali sono sempre più chiuse in una logica verticistica, con meno possibilità per i cittadini di influenzare realmente le decisioni.

(Fonte: ISTAT, rapporto sulla partecipazione politica, https://www.istat.it)

Conclusione: Per un nuovo modello di governo locale

La Legge 81/93 ha stravolto il sistema amministrativo italiano, rendendolo più stabile ma meno democratico. È arrivato il momento di ripensare il modello di governance locale, restituendo potere ai consigli comunali e ai cittadini, riducendo il premio di maggioranza e favorendo una politica più partecipativa e meno personalistica.

(Referendum vincolanti e a quorum basso negli Statuti dei comuni)

Con questa petizione, chiediamo l’abrogazione della Legge 81/93 e l’avvio di una riforma che ristabilisca un giusto equilibrio tra stabilità e democrazia, garantendo ai cittadini un’amministrazione realmente rappresentativa e partecipata.