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OSSERVAZIONI AL PUNTO 7.1 UNA DIRETTIVA PER IL REDDITO DI CITTADINANZA EUROPEO

2024-05-11 17:37

Luigi Rino Pettinari

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OSSERVAZIONI AL PUNTO 7.1 UNA DIRETTIVA PER IL REDDITO DI CITTADINANZA EUROPEO

OSSERVAZIONI AL PUNTO 7.1 UNA DIRETTIVA PER IL REDDITO DI CITTADINANZA EUROPEOL’Unione europea di oggi è una unione economica e monetaria, dobbiamo ad

OSSERVAZIONI AL PUNTO 7.1 UNA DIRETTIVA PER IL REDDITO DI CITTADINANZA EUROPEO

L’Unione europea di oggi è una unione economica e monetaria, dobbiamo adesso costruire un’Unione sociale che metta al centro il cittadino. L’obiettivo di far uscire dalla povertà 15 milioni di cittadini europei entro il 2030 non potrà mai essere raggiunto senza una direttiva sul reddito di

cittadinanza che nella nostra visione costituirà il germe di quello che sarà il welfare europeo. La direttiva deve stabilire i criteri dei redditi minimi che tutti gli Stati membri devono adottare e che devono essere universali e non categoriali. Questa misura va finanziata attraverso una tassazione sui

capitali delle società, sulle corporate tax a livello europeo, minima e uguale per tutti. Non si tratterebbe di un reddito unico a livello europeo ma varierebbe sulla base della povertà relativa di ciascun Paese. Questa misura garantirebbe anche un miglioramento nelle politiche di ripresa all’interno dell’area euro rispetto ai ricorrenti shock asimmetrici che avvengono in Europa dove i disavanzi degli Stati membri, spesso del Nord, non sono compensati da nessun meccanismo automatico di stabilizzazione, e anzi le crisi finiscono per approfondire le divergenze tra Stati membri più ricchi e più poveri. Una diversa fonte di finanziamento europeo che assorbe così il costo sociale di povertà e disoccupazione, alleggerirebbe il peso nazionale del welfare, con evidenti guadagni in termini di sostenibilità, riequilibrerebbe il peso della tassazione tra capitale e lavoro, oggi a svantaggio del lavoro, e porterebbe a maggiori guadagni in termini di uguaglianza tra le persone, tra capitale e lavoro, e tra Stati membri. La prospettiva di una economia sempre orientata all’innovazione e alla digitalizzazione, a cui aspiriamo, e le inevitabili conseguenze che porterà non vanno sottovalutate. Per questa ragione proponiamo l’istituzione di una Commissione speciale da istituire al Parlamento europeo per analizzare e valutare gli impatti economici e sociali dell’intelligenza artificiale nel processo di transizione del mercato del lavoro. È vero che nasceranno nuove figure professionali, ma tantissime altre rischiano di sparire. Si stima che in tutto il mondo fino a 600 milioni di posti di lavoro saranno sostituiti da altrettanti nuovi posti di lavoro

entro il 2030. Tuttavia il processo di sostituzione non è né automatico né immediato, ed è soprattutto per questo che serviranno interventi di politica economica importanti: compito di questa Commissione sarà quella di valutare l’efficacia di alcune misure con l’obiettivo di mitigare gli effetti sulla vita delle persone: la riduzione degli orari di lavoro, l’integrazione di reddito al lavoro, una forma universale di reddito di base. La Commissione europea deve varare un nuovo fondo europeo per gestire la transizione del lavoro nell’epoca dell’intelligenza artificiale.

QUESTO CONCETTO DI REDDITO DI CITTADINANZA E NON DI BASE UNIVERSALE …NON COINCIDE COL CONCETTO DI REDDITO UNIVERSALE …..E POTREBBE ESSERE DI NUOVO ATTACCATO COME STRUMENTO DI ASSISTENZIALISMO IL REDDITO UNIVERSALE DI BASE INCONDIZIONATO E PREVVISTO ANCHE PER I RICCHI ……TUTTI …..E UN UTOPIA PIU REALIZZABILE PERCHE COINVOLGE TUTTI CON LA MONETA ELETTRONICA CONTROLLABILE E MISURABILE ALLA NECESSITA DELLA ESISTENZA STESSA DI OGNI INDIVIDUO E CON UN SEMPLICE PROVVEDIMENTO BLOCCO DEI PREZZI ELIMINEREMO PURE LE SPECULAZIONI FINAZIARIE INTRECCIARE CONCETTO DI MONETA COME POTERE E MONETA COME MEZZO DI TRASLAZIONI OPERAZIONI COME SI BATTE E CREA MONETA PER FINAZIARE IL TUTTO ORMAI DA QUANDO NON ESISTONO PIU LE BANCHE CENTRALI. (In rosso le osservazioni)